TERAMO – L’odissea è finita. Questa mattina la campanella della scuola elementare Risorgimento di via Flajani è suonata di nuovo e questo non accadeva dallo scorso febbraioquando il sisma del 18 gennaio aveva fatto danni e i tecnici della Protezione Civile ne avevano decretato la chiusura. Dopo il trasferimento al Parco della Scienza e i lavori nel vecchio edificio oggi i bambini sono rientrati nella loro nuova scuola: taglio del nastro e discorsi pieni di soddisfazione ed emozione. La dirigente Lora Anna Maria D’Antona Catacuzzena ha parlato di sinergia grazie alla quale è stato possibile arrivare a questa ripartenza, sinergia in cui un ruolo importante hanno avuto i genitori «che hanno avuto la pazienza di aspettare – ha detto la dirigente dell’Istituto comprensivo D’Alessandro Risorgimento – che questa scuola riprendesse la vita, perchè essa rappresenta la storia della città di Teramo e quando si riapre la scuola vuol dire riaprire un luogo della cittadinanza e luogo di grande democrazia». Un grazie alla pazienza dei genitori l’ha rivolto anche il sindaco Brucchi, che ha tagliato il nastro della elentare che aveva frequentato, sottolineando che è stato un anno «complicato ma affrontato da tutti insieme con grande determinazione». Ricordando che i lavori alla Risorgimento non sono finiti, il primo cittadino ha spiegato che la struttura è stata migliorata anche dal punto di vista sismico e che gli ulteriori lavori del prossimo mese di giugno la renderanno la scuola più sicura della città, oltre a una delle più dotate di tecnologia con l’acquisto di materiali grazie al sostegno della Conad che ha contribuito con 350mila euro su questo plesso». Il sindaco ha anche ricordato che i lavori riguarderanno anche altre scuole, «se me lo faranno fare – ha aggiunto -» e che sulla Risorgimento «ha vinto il lavoro di squadra, perchè senza lavoro di squadra in ogni cosa non si va da nessuna parte e non c’è sindaco che possa lavorare da solo».
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